la mia educazione sessuale ebbe inizio in età adolescenziale, presso il collegio in cui mi trovavo in quel periodo. era retto da una gruppo di suore e il preside era un prete. un signore grasso e calvo, sempre sudato e con un occhio strabico, la faccia rubizza e lubrica, sembrava davvero fatto apporta per disgustare una ragazzina come me.
le mie tendenze perverse erano evidentemente in parte innate, poiché la sua presenza mi metteva spesso in uno stato di eccitazione che non riuscivo bene a comprendere. non sapevo cosa fare, un giorno andai in bagno, mi misi un grosso asciugamano tra le gambe e iniziai a stringere forte le gambe, pensando intensamente a tutti i dettagli disgustosi di quell'uomo, che mi procuravano così tanto piacere. non avevo alcun orgasmo, ma andavo avanti per diverso tempo, finché non riuscivo più a trarre godimento da quel trattamento. imparai presto anche a mettermi un dito nel sedere, mi faceva male e mi sentivo umiliata, ma dopo un po' che era dentro mi piaceva e cominciavo a muoverlo avanti e indietro. mi sembrava più naturale mettermi le dita nel sedere, piuttosto che toccarmi la passerina, non so come mai.
ci avevano detto che toccarci tra le gambe era vietato e che dovevamo confessarlo se lo facevamo, ma non era stato detto nulla riguardo al buchino del sedere. comunque credo che in quel periodo mi sarei masturbata lo stesso in quel modo, mi piaceva sentire l'umiliazione di qualcosa che mi entrava dietro, stavo ferma e immaginavo di essere costretta dal preside a farlo in classe davanti a tutti, contraendo lo sfintere attorno al dito.
fu un periodo molto interessante, ma terminò il giorno in cui mi scordai di chiudere la porta a chiave e una suora entrò nel bagno, trovandomi in ginocchio in terra mentre tiravo forte verso l'alto asciugamano che tenevo tra le gambe. si arrabbiò moltissimo e mi mandò dritta dal preside. l'imbarazzo che provavo era nettamente superiore all'eccitazione che mi dava dover raccontare quel che facevo al preside.
ad ogni modo c'era poco da fare, ormai ero stata beccata, anche se non sapevo bene cosa avevo sbagliato, e dovevo affrontare le conseguenze.
il preside, con mio grande stupore, mi accolse con una certa indulgenza. sapeva già cosa avevo fatto, ma non era furibondo come credevo. volle che gli raccontassi tutto nei dettagli, e in particolare volle sapere a cosa pensavo mentre usavo l'asciugamano tra le gambe e mi mettevo il dito nel sedere.
mi spiegò che era normale quello che mi stava succedendo e che la mia passerina domandava di provare piacere, se io me la fossi massaggiata avrei provato molto godimento fino ad arrivare a provare un vero e proprio orgasmo.
detto questo, mi esortò ad abbassarmi le mutandine e a mettermi sulla scrivania con le gambe aperte, poiché era necessario che provassi immediatamente quel che mi stava spiegando. si sedette di fronte a me e iniziò a toccarmi lentamente sulla fica, senza stimolare il clitoride. mi chiese se mi piaceva e risposi di sì. mi disse che per ogni cosa che avesse fatto mi avrebbe chiesto se mi piaceva e io avrei dovuto giurare di rispondere con sincerità dicendo quanto mi piaceva. oppure dire che non mi piaceva.
mi piace, risposi timidamente.
il massaggio si spostò lentamente sul clitoride e il preside non mancò di spiegarmi quale era la sua funzione e come ci fossero molti modi per toccarlo.
- ti piace?
- mi piace tanto...
- vedi tesoro, qui è il punto dove la tua fichetta gode di più, se continuo a massaggiarti qui sul grillettino tra un po' sentirai l'orgasmo. tuttavia, voglio capire come funziona la tua testolina, prima mi hai raccontato che pensavi a farti quelle cose in classe davanti a tutti vero? adesso dimmi, se pensi intensamente ad essere in mezzo alla classe, sulla cattedra a gambe larghe, mentre ricevi questo massaggio, ti piace di più o di meno?
l'imbarazzo era forte, ma risposi comunque che mi piaceva di più...
- non credi che riderebbero tutti a vederti? ti prenderebbero in giro per quello che ti fai fare... poi magari la sera ti costringerebbero a fare le stesse cose deridendoti e umiliandoti... ti piace pensare a questa cosa? ti fa godere di più il grilletto? sì vero?
da brava, adesso dimmi, ti piacerebbe essere picchiata perché stai godendo? pensa se il tuo maestro ti dovesse percuotere davanti al resto della classe, sul sedere e dove adesso ti sto toccando. pensa che verresti picchiata e battuta ripetutamente anche dai tuoi compagni, tutte le volte che provi eccitazione. ti piacerebbe? confesseresti di essere eccitata e bagnata tra le gambe solo per il piacere di ricevere punizioni e umiliazioni ripetute? lo immaginavo tesoro.
vedi, sei una piccola pervertita, una maialina perversa che gode a fare quello che disgusta tutte le altre persone, le persone normali.
tra poco avrai un orgasmo, sei troppo eccitata dalle mie parole e dal mio massaggio.
voglio che mentre provi piacere ti concentri sull'immagine di te stessa, sdraiata sulla cattedra, con le gambe sollevate e piegate per aria, mentre ti procuri godimento qui sulla fica battendoti da sola con la cinghia dei pantaloni. affinché tutti ridano di te e ti insultino a dovere dovrai renderti ridicola, dimostrando che godi come un cane, perciò mentre ti picchi tra le gambe dovrai tenere la lingua di fuori e mugolare come fa una cagnetta in calore.
concentrati bene tesoro, vieni mentre pensi alle tue umiliazioni, avanti tesoro, godi tanto, pensa che sei una troia schifosa e godi...